L’economia italiana rimane sempre in crisi; il PIL è cresciuto da solo ,3%, e 43% dei giovani sono disoccupati. Molti puntano sul turismo per guadagnare soldi dall’estero e dare lavoro ai giovani. Il sole, il paesaggio, l’arte, la storia, l’archaeologia, la cucina fanno un’offerta da non perdere. Ma come valorizzare quest’offerta? Nella zona mediterranea anche la Spagna, la Grecia, la Francia, la Croazia e la Turchia hanno tanto da offrire. E in particolare la nostra bella regione, Le Marche, non è ancora pienamente apprezzata dai turisti. Cosa fare? Io non offro consigli sul marketing professionale né sul mercato mondiale. Io parlo della vera e propria accoglienza.
L’entroterra marchigiana potrebbe essere una mèta importante per i turisti. I comuni dei borghi dell’entroterra sono gia parzialmente coscienti di questo fatto. Il sindaco di Corinaldo, Matteo Principi, parla del turismo di qualità, e lui non solo. Ma dalle idee alte bisogna scendere alle cose terrestri.
Qual’è la regola d’oro? E semplice; chi vende lo sa gia: Il cliente ha sempre ragione. Occorre mettersi al posto del turista straniero , con quella elasticità mentale di cui ha parlato Matteo Principi (Informattiva Corinaldo Giugno 2014 pg 2). Io altrove ho consigliato ai turisti inglesi di abituarsi al ritmo di vita italiano e non esigere il ritmo nordico di vita in un paese mediterraneo. Comunque …
Marchigiani dell’entroterra, volete veramente veramente noi turisti? Volete faticarvi per accoglierci, per intrattenerci?
Avete una cucina e dei prodotti tipici di cui vantarvi,
avete dei bei ristoranti in cui assaggiare la cucina,
avete negozi che vendono questi prodotti
e anche oggetti creati da artigiani, eredi di una secolare tradizione di qualità. Ma la qualità dei prodotti non interessa il turista che ha fame e vuole comprarsi il pranzo all’una meno venticinque. L’ambiente del ristorante non interessa il turista che ha invitato i suoi amici a pranzo in un bel locale, quando il locale è chiuso per il giorno di riposo o ferragosto.Volete lavorare a turno, impiegare un giovane (oppurre far aiutare i parenti) o sacrificare il giorno libero per tenere aperti gli esercizi, sia ristoranti che negozi?
Siete un popolo accogliente e fate dei veri sforzi per informare i visitatori. Ma l’alta qualità dei depliants in inglese (magari scritti o almeno redatti da una persona di madrelingua inglese) e l’atteggiamento della personale non significa niente al turista che ha finito pranzo alle 14.30, e vuole sapere che cosa visitare.Volete tagliare corta la pausa di pranzo, o non rispondere a un’emergenza familiare, perche l’IAT o il Pro Loco rimanga aperto?
Avete bellissimi borghi. È un piacere solo camminare per gli antichi vicoli, ammirare i palazzi di laterizio colorato da secoli di sole,
vedere uno scorcio suggestivo,
perdersi nel panorama mozzafiato del paesaggio circostante.
Ma questo non significa niente, se i figli vogliono la toiletta ed è difficile da trovare e sporca, e non c’è né sapone né carta igienica. Comuni, siete pronti ad investire soldi, in questo tempo di crisi e taglie, per accommodare i turisti?
Avete opere d’arte, sia contemporanee che antiche, di qualità e valore storico. Avete musei e gallerie sistemati in luoghi storici (tipo la Madonna delle Grazie di Senigallia), che sono musei in sé. Servono solo a deludere il turista, che sia curioso o artistico, o (parliamo pur francamente) solo volga rifugiarsi dalla pioggia. Di solito i musei sono aperti solo poche ore al giorno, o 2 giorni su 7, o solo la sera, o sono in restauro sin dal … millennio (e fino al prossimo millennio?).
Questo vale ancora di più per le biblioteche storiche, una risorsa quasi sconosciuta. Tanti bei libri antichi, incunaboli, quindicine, chiusi nelle biblioteche. Cito la Biblioteca Passionei di Fossombrone. Voleva il bravo monsignore che il suo dono sia da anni in sistemazione e chiuso al publico? Non credo. Anche se le biblioteche sono aperte, le loro collezioni antiche non sono valorizzate. Ancora una possibilità di turismo trascurata. Comuni, provincie, regione, siete disposti ad investire soldi, dare lavoro ai custodi, nel presente clima economico?
Non parlo delle chiese, paleocristiane, medioevali, barocche, con affreschi e quadri dei grandi maestri, che costituiscono forse la più grande gloria della regione.
La Chiesa può fare come Le pare. Il suo compito è il culto, non il turismo. Mi limito a dire che la Chiesa ha un dovere sacro dell’ospitalità, e l’accoglienza, l’ambiente di preghiera e tranquillità sono un testimone molto più efficace del cartellone “Chiuso da 12 alle 15” o “Aperto per la Santa Messa il terzo giovedì del mese”. Ho visto tanti stranieri andare via delusi da tante chiese. Che ne dice Gesù?
Cari Marchigiani, volete lavorare sotto il sole di agosto, perchè il turista possa divertirsi e spendere quei soldi duramente guadagnati? Volete dedicare qualche ora del vostro tempo libero ad imparare l’inglese, l’attuale lingua franca? Siete dei grossi lavoratori che volete condividere le bellezze della vostra regione, e la risposta sicuramente sarà un “Si” resonante. Senno, potete dire addio ai turisti, tranne quelli che sono disposti a tollerare le difficoltà, perchè amano l’Italia. Se volete solo questo tipo di turista simpatico, non farete, come ha detto Giuliano Ciabocco (Informattiva Corinaldo Giugno 2014 pg 6), “confluire nella vostra regione sempre piu turisti”.
La stagione turistica si sta rallentando; avete tempo per pensarci su. Tocca a voi.
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Ho ricevuto questo messaggio dall’IAT di Fossombrone:
Dopo la pubblicazione da parte di un blogger inglese (che mi pare risieda nelle Marche da un po’) dove compare la scritta: Fossombrone: Pro Loco “What does “Torno subito” mean? , mi pare sia giusto fare un po’ di distinzione, visto che spesso si possono confondere le idee.
La “Pro Loco Forum Sempronii” è diversa e differente, per varie ragioni, dall’ “Associazione Turistica Pro Loco Fossombrone”, la quale esiste da più tempo e che è gestita con altre modalità.
Per chi legge l’articolo, o per chi è non sempre attento lettore e fervente partecipante alla vita cittadina, leggere Pro Loco a Fossombrone, può far pensare che sia un tutt’uno e che siano cose identiche.
Invece, la “Pro Loco Forum Sempronii” esistente da meno di un anno, ed è quella che prende parte, crea, collabora ed organizza manifestazioni come il “Forum Shopping Invernale” dell’anno scorso, il “Trionfo del Carnevale” e “La notte delle Perseidi” al parco archeologico.
La foto apparsa nel blog sopracitato è relativa ad un cartello messo dalla “Pro Loco Fossombrone” sulla sede della “Pro Loco Fossombrone”, in Via Giganti.
Per quanto invece riguarda la “Pro Loco Forum Sempronii” la sede è nei locali della Bocciofila presso Piazzale Grande Torino Caduti di Superga. All’interno ci sono persone diverse.
Quindi, se si legge Fossombrone Pro Loco in un articolo dovete farvi la domanda: quale delle due realtà?
Grazie.
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I hope this has eliminated any possible confusion. Thanks to the IAT for the clarification.
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